Ettore, 41 anni suonati.
Mi sento un po’ artista e molto meno musicista.
Il mio colore preferito è il blu, ma a volte il viola e il giallo superano questa primordiale bellezza.
Mi piaciono le pendenze, ma anche le sommità ( perchè da lì si vedono le cose con più chiarezza e sembrano più leggere), l’indefinito delle cose e delle persone.
Dentro l’indefinito trovo, a volte, l’infinito e mi perdo.
La strada del ritorno, in genere, è sempre più blu, sempre più oscura e profonda.
Ma ritornare è per me sempre un nuovo inizio.